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Cinta muraria

Costruzione di difesa originariamente sormontata da merli guelfi, che racchiudeva all'interno un fossato profondo per ostacolare l'accesso degli invasori. La intervallano nove torrioni.
Indirizzo 60010 Ostra AN, Italia
Punti di contatto
Cap 60010
Modalità di accesso
  • Da A14: Casello di Senigallia, SP 360 in direzione Ostra
  • Da A1: Casello di Orte, E 45 in direzione Perugia, fino ad uscita di Valfabbrica-Ancona, poi SS 318 fino ad SS 76, poi si esce direzione Sassoferrato-Arcevia-Ostra
  • Treno: dalla Stazione di Senigallia: autolinee Bucci
  • Aeroporto di Falconara R. Sanzio: SS 76 in direzione Bologna: uscita di Senigallia, poi SP 360 in direzione Ostra

L’unico baluardo difensivo che circonda Ostra sono le mura. Si presuppone che siano state costruite in età medievale. Hanno una lunghezza di circa 1.200 metri, sono terrapienate ed hanno un’altezza anche di 10 metri. Lo spessore, in alcuni punti, alle fondamenta raggiunge anche i 3 metri. Queste sono intervallate tutt’ora da 9 torrioni che in origine erano 12. Il terrapieno era utilizzato come cammino di ronda o nei periodi estivi come passeggiate per la popolazione del paese.

Le mura erano interrotte dalla presenza di due porte, una al lato nord (porta marina) e l’altra al lato sud (porta del mercatale). Queste due al suono della campana comunale regolavano la vita del paese. Al mattino con un solo rintocco della campana comunale le porte si aprivano, mentre alla sera con tre rintocchi e uno disteso davano l’ordine di chiusura delle porte e all’interno del paese cessava ogni attività. Le mura come si è detto non sono pervenute nella loro interezza essendo state mutilate delle porte nella seconda metà dell’ ‘800.

Se in seguito altre distruzioni non furono fatte, ciò lo si deve solo al sistema di vita statico del paese. Nei tempi passati alcuni torrioni erano stati coperti e venivano utilizzati per alcune attività consone alla vita paesana. Ad esempio il torrione Santa Maria, posto dietro il comune veniva utilizzato per la macellazione degli animali, mentre l’altro torrione a pianta poliedrica nella parte più alta di Ostra era stato utilizzato come forno. Nel tempo per la sicurezza del paese e dei suoi abitanti dopo il periodo delle signorie, si è ritenuto indispensabile mettere mano e sistemare le mura dove erano fatiscenti. L’aspetto attuale, a parapetto continuo senza merli e ad archetti pensili nella parte volta ad est e a sud - est risale al secolo XV.

Avanzi della cinta muraria pre - medievale si scoprono nel mercatale, dove si nota la linea di congiunzione di un muro di differente laterizio di color rosso e, in alto, incorporati nel restauro appaiono alcuni merli guelfi di ugual colore e gli archetti pensili si interrompono.

Nell’interezza della loro maestosità furono dipinte dal Carsidoni in un quadro del 1657 dove viene raffigurata Ostra con l’immagine di Santa Maria Apparve (protettrice della peste) e San Gaudenzio, quadro che è visibile nella sala del consiglio comunale. Abbiamo inoltre una descrizione di Ostra del 1694 riportata in "Notitie Historiche di Mont’Alboddo" dove si dice men forte il paese "sede Mont’Alboddo terra nobile della Marca Anconitana in un ameno colle non più di 7 miglia lontano dal mare Adriatico nell’area d’un clima temperato, cinto da grosse mura terrapienate e disgiunte tutte dall’abitazione con undeci torrioni ben disposti in ordine e disegno militare, che la rendono non menforte che vaga agli occhi dei riguardanti".

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